Due anni o più? Esiste un periodo di tempo ideale per un Matrimonio felice? La scienza dice di sì, ma esiste un tempo massimo o ideale per stare insieme, prima che scattino fidanzamento e matrimonio? Sull’argomento sono state svolte delle ricerche da esperti del settore. Vediamo cosa dice la scienza!

Siete fidanzati da tanti anni e ancora niente anello all’anulare, tanto che ormai conoscete a memoria storie e tradizioni della vera nuziale? La zia ogni volta che vi vede insiste: “Allora quando vi sposate?”. Bella domanda, non lo sapete nemmeno voi, anzi vi sembra che ogni anno che passa vi allontani sempre di più dall’obiettivo. O vi sembra che sia passato davvero troppo tempo, perché ora lui possa davvero chiedervi la mano.

Oltre alle regole da rispettare riguardo il fidanzamento ufficiale, la domanda è: esiste un tempo massimo per stare insieme, per avere un matrimonio felice? Sull’argomento “matrimonio felice” e “tempo ideale di fidanzamento” sono state svolte delle ricerche; vediamo cosa dice la scienza!

Cosa dice la ricerca?

In uno studio della Penn State University, chiamato Pair Project, il professor Ted L. Huston ha seguito 168 coppie di sposi per quattordici anni e ha registrato la soddisfazione della relazione di ogni coppia, nell’intero arco di tempo. I risultati hanno dimostrato che le coppie che si erano frequentate in media per 25 mesi prima dell’unione, vivevano un matrimonio felice, più delle altre.

Ma non solo: lo studio ha esaminato anche le coppie che si erano sposate dopo pochi mesi di frequentazione. Queste coppie si erano frequentate in media per 18 mesi ed erano state fidanzate per metà del tempo. Di queste coppie di ‘velocisti’, lo studio ha svelato che i matrimoni sono sopravvissuti fino ai 7 anni, ma molti hanno divorziato anche dopo.

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Foto di Gift Habeshaw

Un altro studio più recente, pubblicato dai ricercatori dell’Università di Emory e svolto su circa 3 mila coppie, invece ha scoperto che coloro che sono stati fidanzati per 3 o più anni avevano il 39% in meno di probabilità di divorziare, rispetto a quelli che si erano frequentati per meno di un anno. Quelli che rimanevano fidanzati 2 anni, invece, avevano il 20% in meno di probabilità di dividersi, dopo il sacro vincolo.

Se si possono trarre delle conclusioni da questi studi, possiamo affermare che le coppie che tendevano a rimanere fidanzate più a lungo, finivano per essere le più soddisfatte, nei loro matrimoni a lungo termine, e meno propense a divorziare.
Nonostante questi studi ci suggeriscano che un fidanzamento lungo sembri ripagare dell’attesa nel matrimonio, ci sono sempre delle eccezioni alla regola. Tutti abbiamo sentito parlare di almeno una coppia che si è innamorata all’istante, dopo 6 mesi era sposata e tuttora vive sulla nuvola della felicità.

Esiste quindi un tempo ideale, secondo i consulenti di coppia?

Gli esperti suggeriscono di frequentarsi almeno un anno, prima di sposarsi: questo periodo è indicato per chiarirsi reciprocamente cosa ci si aspetta dalla relazione, per capire se c’è compatibilità di valori e di ideali, per comprendere se l’attrazione fisica resiste al tempo che passa e per allineare gli obiettivi futuri. Ma la magia è solo questione di numeri?
Uno o due anni possono essere, quindi, la quantità di tempo giusta, secondo la maggior parte degli esperti, ma questi riconoscono comunque che un matrimonio felice ha più a che fare con la consapevolezza, che con un semplice computo degli anni.

Per consapevolezza si intende ciò che si è imparato in amore e su stessi, anche in base ai fallimenti passati: le storie sbagliate dovrebbero averci fatto capire quali sono gli errori che commettevamo e dovrebbero averci insegnato a non ripeterli più.
In ogni caso, ogni coppia è un mondo a parte
: ciò che funziona per una, può non funzionare per un’altra. Soprattutto, ciò che conta è la qualità della relazione: una coppia può anche rimanere sposata per molti anni, ma se poi i due coniugi si tradiscono o si trattano male, può dirsi davvero un matrimonio vincente?

Per questo, la regola dei “due anni” sembra piuttosto ragionevole, ma poi ogni coppia deve valutare il suo caso, senza lasciarsi influenzare da fattori o opinioni esterne. Perché, del resto, lo diceva anche Jane Austen: “Non sono il tempo o l’occasione a creare l’intimità, ma solo la disposizione. Sette anni non basterebbero a far sì che due persone si conoscano e per altri, sette giorni sono più che sufficienti”.

Proposta di matrimonio da lei a lui
Foto di Michelle Leman

Tuttavia, se state pensando di fare il grande passo, e volete capire se siete pronte o se è la cosa giusta da fare per avere un matrimonio felice, allora provate a rispondere sinceramente a questi 5 quesiti, che verranno trattati anche durante il corso prematrimoniale.

1. Cosa vi aspettate dal coniuge dopo il matrimonio?

Al di là delle aspettative idilliache sul matrimonio felice, pensate sul pratico. Banalmente, chi si occuperà delle faccende di casa – 50/50, solo voi? Lui o voi potrete continuare a portare avanti la carriera o vi piacerebbe avere subito dei bambini? E per quanto riguarda il mutuo, come lo gestirete? E riguardo il rapporto con le reciproche famiglie, che ingerenza avranno nella vostra vita? Tutte cose cui sull’onda del romanticismo, non ci si pensa, ma cui occorre rispondere con sincerità, senza un laconico e sibillino “Vedremo”. Vi risulta difficile? Pensate la domanda al contrario: come volete che non sia il vostro matrimonio? Cosa vi fa paura? Mettete le vostre opinioni sul piatto e soppesate la scelta in base a questo.

2. Perché volete sposarvi?

Mettersi reciprocamente al primo posto può essere uno degli aspetti più difficili dell’amore, che spesso comporta impegno, sacrifici e rinunce. Ecco, chiedetevi se il vostro attuale partner è qualcuno per cui vorreste rinunciare ad alcuni dei vostri desideri, e cosa altrettanto importante, se lui sa mettere anche i vostri bisogni davanti ai suoi, di desideri. È fondamentale farsi questa domanda e rispondere con sincerità, perché una relazione che funziona, pretende che entrambi i partner siano felici e non uno soltanto.

Inoltre, chiedetevi: “Mi fido di lui? Lo rispetto? È anche vostro amico, oltre che amante?”. Se rispondete di sì a tutte e tre le domande, allora potenzialmente potrebbe essere un compagno per la vita.
Se, invece, state cercando di sposarvi, come un modo per sfuggire alla solitudine o all’infelicità — o se sentite la pressione di fondare una famiglia, il più presto possibile — o se semplicemente “amate” l’altro, ma senza prospettive, allora urge parlare insieme della vostra situazione, in quanto potreste stare per fare il passo più lungo della gamba.
Per sapere se siete pronti per il matrimonio, qui trovate 10 domande da porsi prima di sposarsi.

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Foto di Priscilla Du Preez

3. Figli: siete allineati?

Argomento scontato, ma non lo è. Se entrambi volete bambini, idealmente quanti? Come potrebbe essere la vostra vita familiare? E se non riuscite a concepire, prendereste in considerazione l’adozione? E se lui non li vuole, ma lei si… O viceversa? Queste sono domande particolarmente importanti e se non siete allineati, possono causare discordia e risentimento. Avere dei figli è un grosso cambiamento: prendete consapevolezza della sfida e programmate un piano comune, per farle fronte.

4. Siete orgogliose di averlo nella vostra vita?

Anche questa cosa sembra scontata, ma non lo è. Quando uscite con gli amici, siete orgogliose di averlo al fianco? Siete fiere di presentarlo in famiglia? Lui come si presenta, come si comporta? Siete parte integrante della sua vita o vi tiene nel segreto? Se siamo parte di una vita separata, parallela a quella abituale, 9 volte su 10 questo comporta un problema di coppia. Sebbene di certo non sia necessario fare tutto insieme – in effetti è fondamentale che ognuno abbia la sua vita -, è importante far sentire l’altro sempre incluso. E se vi vergognate dell’altro per qualche motivo specifico, forse è bene che glielo diciate, invitandolo a migliorare quella parte di lui che voi non sopportate.

5. Come gestite il conflitto?

Non discutete mai o discutete per ogni minima cosa? In entrambi i casi, è allarme rosso. Discutere – o almeno non essere d’accordo – è inevitabile quando si vive con un altro essere umano. Esistono 4 problemi principali, che causano tensione nella coppia di solito: sesso (quanto e quanto spesso), suoceri, finanze e domande sui figli o sull’educazione dei figli. Affrontandoli prima di sposarvi, sarete molto più preparati quando davvero dovrete risolverli e avrete il vostro matrimonio felice.

Discutere porta a conoscere la propria soglia di tolleranza e soprattutto a distinguere dallo scoppio di una piccola diatriba o della Seconda Guerra Mondiale. Per un matrimonio felice è altrettanto fondamentale capire coome porre fine ai conflitti: più importante dell’imparare a discutere bene è il concludere bene. Questo significa: mai trascinare i musi lunghi e soprattutto, mai andare a letto arrabbiati, lo consiglia anche Papa Francesco alle coppie. Questo è uno dei segreti per durare a lungo insieme.

Foto copertina di Josh Willink