Quando pensiamo all’abito da sposa “tradizionale”, ci viene subito in mente il classico vestito bianco, lungo, col velo. Per la nostra cultura è così, ma nel mondo esiste una varietà, immensa e coloratissima, di vestiti nuziali tradizionali. Siete curiose? Vediamone qualcuno!

C’è chi si sposa in corto, chi in lungo; chi opta per il modello a sirena e chi predilige lo stile principessa, ma il colore dell’abito è quello: il bianco. Questo, almeno, secondo la nostra tradizione occidentale. Come ci è stato tramandato, infatti, sappiamo che questo colore è stato scelto a simboleggiare la purezza e la verginità della sposaL’abito da sposa: storia, colori e usanze nel tempo
Non è così ovunque, però. L’abito nuziale, a partire dal colore, è, da sempre, rappresentativo di una cultura, con le sue usanze e credenze. Partiamo insieme per questo questo viaggio intorno al globo, alla scoperta degli abiti nuziuali nelle diverse culture.

L’abito da sposa tradizionale nelle diverse culture

Sposa indiana

La parola “Sari”, dall’antica lingua sanscrita, vuol dire”striscia di panno” e indica il tipico abbigliamento femminile indiano, estremamente comodo e adatto a donne di tutte le età.
Nella cultura indiana, il matrimonio è altamente sacro. Esso, infatti, non unisce solamente i due sposi, ma anche le loro famiglie e i loro antenati. A questo punto, è facile comprendere che il Sari è il simbolo della ricchezza e del benessere, della famiglia della sposa.
L’abito da sposa tradizionale indiano, ovvero il Sari da matrimonio, è rigorosamente in seta, con preziosi ricami e accessoriato di velo. Il colore cambia dalla zona.Nelle zone settentrionali dell’India, i colori tradizionali dell’abito sono il rosso, di buon auspicio, e il verde, augurio di fertilità. Nell’India del sud, invece, il Sari nuziale è, per tradizione, bianco.
‘Adornare’, in India, è la parola d’ordine: ogni gioiello e ogni colore ha una simbologia specifica:

  • Mang tikka: è il pendente che le spose mettono sulla fronte, con la catenella che copre la scriminatura centrale dei capelli. Questo gioiello rappresenta la potenzialità della donna di perpetuare la stirpe del futuro sposo.
  • Sindoor: è un pigmento in polvere rosso sangue, che simboleggia l’appartenenza indissolubile ad un solo uomo.
  • Nath: grande anello al naso, che lo sposo rimuove la prima notte di nozze, a dimostrazione della fine della verginità della sua sposa.
  • Mehndi (Tattoo Hennè): le mani e i piedi della sposa sono decorati con tatuaggi temporanei all’henné, considerati propiziatori.
  • Bracciali: coprono interamente i polsi della sposa. L’usanza vuole che, alla morte del marito, questi vengono spezzati e mai più indossati.

Anche nello Sri Lanka, che è uno stato insulare in Asia, dallo stile un po’ orientale, un po’ occidentale, l’abito da sposa è un sari di seta ricamato. Inoltre, il numero di pietre preziose che la sposa indossa deve essere dispari, perché si crede che porti fortuna.

Sposa cinese

L’abito da sposa tradizionale cinese, detto Qipao, è rosso, colore rappresentativo di amore e buona fortuna. Non solo l’abito, ma anche i gioielli e gli accessori, dovrebbero tutti essere scelti sulla base di questa tonalità. Vietati il nero, il blu e il grigio, colori negativi, che causano di dolore e di sfortuna. Tuttavia, negli ultimi anni, le spose hanno conquistato la libertà di scegliere se optare l’abito bianco, seguendo la moda occidentale. Al posto del velo c’è un grande copricapo, solitamente dorato.
La sposa è solita cambiarsi d’abito tre volte nel corso della giornata:

  • La mattina indossa l’abito tradizionale cinese, ovvero il qipao a fiori, adornato da xiapei e fengguan, rispettivamente una mantella e un copricapo, ornato di frange e gioielli;
  • Durante il rito, sempre più spesso al giorno d’oggi, la sposa indossa l’abito bianco “occidentale”;
  • La sera, infine, la sposa torna ad indossare il rosso, con un abito lungo elegante.

Sposa giapponese

In Giappone, le spose indossano tre o più abiti distinti, nel corso della celebrazione del matrimonio.
L’abito da sposa tradizionale giapponese è il kimono bianco, colore che simboleggia la purezza. Dopo la cerimonia, la sposa può scegliere di indossare un abito rosso, colore che, come in Cina, rappresenta la fortuna. Alcuni kimono da sposa, sono decorati da dettagli di colore rosso, per unire i significati rappresentati da questi due colori. Anche nel caso del giappone, le influenze occidentali hanno portato molte spose ad optare per il nostro classico abito bianco.
Non c’è il velo, ma un copricapo tradizionale ascelta tra il Tsunokakushi, copricapo dalla forma tondeggiante, simbolo di calma e obbedienza, o il Watabooshi, uguale, ma maggiormente voluminoso.

Sposa coreana

Gli abiti tradizionali, indossati dagli sposi in Corea, per la cerimonia nuziale, sono estremamente elaborati. L’hanbok, che fu il costume tradizionale coreano per migliaia di anni, è composta da giacchetta e gonna lunga.
Esiste una versione più moderna dell’Hanbok: il Hwarot. Molto più colorato e impreziosito, con le maniche e le gonne più ampie, il Hwarot è utilizzato nei matrimoni tradizionali, ancora oggi. Attorno al hwarot viene avvolta una taedae, ovvero una lunga fascia di seta, di colore rosso, legata dietro la schiena.
Per il matrimonio, la sposa portava una complicata acconciatura del capo, indossata con i capelli legati e tirati dietro la nuca, fermati da una yongjam,  forcina chiamata a forma di drago, beneaugurante. Sul capo la sposa indossava il chokturi o il hwagwan, due tipi di diademi cerimoniali, adornati con gemme preziose, come giada, ambra e perle, o con fiori in seta.

Oggi, la maggior parte dei matrimoni si svolge secondo l’usanza occidentale. La cultura nuziale Coreana, ha perso molto delle sue tradizioni, a causa della colonizzazione giapponese, della guerra di Corea e, infine, del recente processo di industrializzazione.

Sposa marocchina

Nel XVIII secolo, il Kaftan (caftano) era indossato unicamente delle donne più facoltose del Marocco, mentre oggi è il simbolo della cultura femminile marocchina. Il Kaftan è una veste ampia, lunga fino alle caviglie, che si abbottona sul davanti.
Il caftano indossato dalle spose marocchine, al loro matrimonio, si chiama “al Fir3awn” (che vuol dire “il faraone”) ed composto da tessuti pregiati, ricamato con fili d’oro e d’argento e ornato da gioielli. Le spose indossano anche una cintura speciale, detta ‘mdamma’, molto pregiata.

Anche in Marocco abbiamo l’abito da sposa tradizionale bianco, ma solo il primo giorno. La sposa marocchina, infatti, si cambia d’abito dalle 3 alle 7 volte, poiché la cerimonia nuziale dura dai 3 ai 7 giorni.
Il primo Kaftan è simile al nostro abito occidentale, di colore bianco, in pizzo e tessuti pregiati. Quando la sposa cambia l’abito bianco, lo lancia in aria 7 volte, come rito propiziatorio. Gli abiti a seguire sono caftani vistosi, adornati di tutto punto, di colori chiari e accesi, con lo scopo di attirare gli sguardi dei presenti.
Col tempo tutto cambia e anche il kaftan marocchino tradizionale è stato modernizzato dagli stilisti attuali.

Foto copertina di Kyle Roxas