Avete mai sentito parlare di un Matrimonio Subacqueo? Se siete stanchi delle solite nozze celebrate in Chiesa, alla presenza di parenti e amici rigorosamente seduti tra i banchi, allora, perché non organizzare il vostro matrimonio sott’acqua? Non stiamo scherzando! Vediamo come, con Renata Inaudi, Personal Travel Agent in Musement.
Sarà la voglia di stupire e il desiderio di lasciare tutti gli ospiti a bocca aperta, ma, organizzare un matrimonio subaqueo, con tanto di invitati al seguito, è possibile. L’acqua è l’elemento base, che ci ha dato la vita, quello da cui l’uomo, fin da prima di nascere, trova la sua linfa vitale. Perchè, allora, non fare di questo elemento il tema centrale del proprio giorno speciale, giurandosi eterno amore in fondo al mare?
Il primo matrimonio sott’acqua è stato celebrato 30 anni fa, in Florida da una coppia un pò fuori dall’ordinario, che ha lanciato l’idea. Da allora, in molti ci hanno pensato ed altrettanti lo hanno per davvero realizzato. Il Matrimonio Subacqueo, ad oggi, è diventato “in“.
I diving che organizzano Destination Wedding in muta, in località da sogno, sono sempre di più e sempre di più sono le coppie che scelgono il fondale del mare, come cornice del giorno più bello della loro vita, unendo ad esso anche il viaggio di nozze.
La scelta della location non è un problema, poichè è possibile scegliere tra moltissime mete nel mondo, con fondali meravigliosi. I luoghi che vanno per la maggiore sono sicuramente quelli più esotici, come la Polinesia, le Bermuda oppure le Maldive e i Caraibi. Anche il Mar Rosso, con la sua splendida barriera corallina, e il nostro Mar Mediterraneo non sono meno.
Quanto detto prima, è ciò che hanno pensato Anna e Marco, prenotando con me la loro vacanza, con destinazione l’isola di Sipadan, al largo della costa orientale del Borneo, nel Sud Est asiatico. Sipadan è un’autentica perla, incastonata nel mare di Celebes, tra la Malesia e le Filippine. L’isola è, da anni, oggetto di dispute territoriali tra la Malesia, l’Indonesia e le Filippine.
Dal 2001 l’intera isola, già protetta da anni, è diventata un’oasi praticamente inaccessibile; i resort sull’isola si sono, quindi, spostati sulle isole vicine, Mabul o Kalapai, per lasciare Sipadan incontaminata.
In questo luogo unico e protetto, vive un ecosistema simile a quello delle Galapagos, in Sudamerica, nelle cui acque vivono centinaia di specie rare di pesci e grandi predatori del mare. In un’immersione a Sipadan, si possono vedere banchi di squalo martello alla ricerca di prede, grandi tartarughe con il loro lento ondeggiare, minuscoli e rari pesci mandarino, centinaia di carangidi e, soprattutto, lo spettacolo unico al mondo del tornado di barracuda, sullo sfondo della barriera corallina.
Per Anna e Marco ho scelto il Water Village Resort, un resort costruito in stile locale Bajau, ovvero in legno locale, chiamato ironwood, con i caratteristici tetti in palma. Tutta la struttura si sviluppa sull’acqua ed ogni costruzione è separata dall’altra, dalla laguna e dai pontili in legno, abbelliti da splendide piante fiorite. Sul posto, tutti si sono adoperati al massimo, per trovare ad Anna e Marco gli abiti tradizionali e dare loro consigli su come allestire la spiaggia adiacente al resort, predisponendo ogni minimo particolare.
I sub, però, si sa, sono “gente particolare”. Dopo varie prove e proposte, da veri appassionati del mare, Anna e Marco hanno deciso per celebrare un Matrimonio Subacqueo, con indosso muta, maschera, bombole ed erogatore. A questo punto, i preparativi hanno coinvolto non solo il gruppo di amici, ma tutti gli ospiti del resort, di qualsiasi nazionalità fossero.
Una piccola imbarcazione ha condotto gli sposi sul sito d’immersione prescelto, insieme al bouquet per la sposa e ad una serie di cartelli plastificati, con le frasi della funzione. Eh si, perché sott’acqua non riusciamo a parlare, ma la cerimonia deve avere comunque la sua ufficialità. Gli sposi erano emozionatissimi. Inoltre, sul sito prescelto, ad attendere gli sposi a loro insaputa, c’erano anche i diving delle isole limitrofe, che li hanno accolti con un grande applauso.
Terminata la vestizione, indossata la bombola e l’erogatore…”Jump and go down”: inizia la discesa nel blu. A questo punto, c’era solo il rumore delle bolle e della vita marina circostante a far compagnia a sposi e officiante. Al posto di venire pronunciato, il fatidico “SI” è stato scritto su una lavagnetta subacquea. A questo momento è seguito, poi, lo scambio degli erogatori in segno di fiducia, degli anelli in segno di amore e del bacio in segno di fedeltà. Tutto, mentre i testimoni sub, gli amici e le guide locali incrociavano le pinne, in segno di auguri per gli sposi.
A questo tipo di cerimonia insolita e non ufficiale è stata, poi, affiancata quella tradizionale, un pò per rendere il matrimonio legale e un pò perchè anche la tradizione ha il suo peso, per tutti i parenti e amici rimasti a casa! L’interrogativo ci resta comunque nella testa: il bouquet sarà stato fatto di rose o di alghe?
Foto copertina di Victoria Strelka_ph
Renata Inaudi PTA @Musement
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