Desiderate risposarvi, ma non sapete quali documenti occorrano, affinché le seconde nozze siano valide? Ecco la guida completa!
Siete tra i fortunati, che hanno trovato l’amore, per la seconda volta nella loro vita, e che ora vogliono convolare a nozze ancora. Ok, la prima non ha funzionato, ma proprio per questo ora sentite di aver saputo riconoscere la vostra anima gemella e siete certe che sarà per sempre.
Bene, ma quali documenti occorrono per ri-sposarsi? Come sapete, non potete presentarvi all’altare con nonchalance, ma serve che prepariate e presentiate agli uffici preposti tutta la documentazione necessaria, affinché le seconde nozze siano valide.
Per non sbagliare e non fare passi falsi, qui vi offriamo un vademecum, con tutta la documentazione che serve, per sposarsi in seconde nozze. Mentre preparate le bomboniere o scegliete l’abito da sposa, non dimenticate di fare un salto all’anagrafe.
Rito civile, dopo il divorzio
Se siete divorziate, l’unico rito possibile, per sposarsi, è quello civile. Occorre, però, che il Tribunale abbia emesso la sentenza definitiva di divorzio. Una volta che l’avrete ottenuta, dovrete presentare:
- la sentenza definitiva di divorzio
- la copia integrale dell’atto di matrimonio precedente
- la sentenza di scioglimento dell’unione.
Quest’ultimo documento lo potrete reperire presso il Comune in cui fu celebrato il primo matrimonio.
Rito religioso, dopo il divorzio
La Sacra Rota vi ha concesso l’annullamento del precedente matrimonio religioso. Quindi, ora siete di nuovo liberi di potervi sposare in chiesa. Se questo è il vostro caso e desiderate, appunto, sposarvi secondo il rito religioso, dovrete presentare, presso la parrocchia, dove intendete celebrare le nozze, la copia della sentenza di scioglimento dell’atto ufficiale di matrimonio, del tribunale della Sacra Rota. Quest’annotazione comparirà poi anche sul certificato di Battesimo. Dopodichè, Parrocchia e Sacra Rota si metteranno in comunicazione, per darvi il nulla osta a procedere con le nozze.
Rito civile, dopo l’annullamento
Per lo Stato, dopo l’annullamento del vostro matrimonio religioso, siete di nuovo nubili o celibi. Desiderate comunque risposarvi in Comune? In questo caso, alla classica documentazione richiesta per le nozze, occorre allegare la copia integrale dell’Atto del precedente matrimonio, con annotazione a margine della sentenza di annullamento della Sacra Rota.
Al fine di proseguire con l’organizzazione delle nozze, dialogheranno poi il tribunale ecclesiastico e il Comune di appartenenza.
In caso di vedovanza
Se avete perso il coniuge e desiderate risposarvi, dovete presentare anche la copia integrale dell’atto di morte del coniuge defunto.
A cosa va incontro un soggetto, titolare di pensione di reversibilità Inps, che si risposa?
La pensione di reversibilità è una quota della pensione di una persona defunta che spetta a chi ne è stato coniuge. Tale pensione spetta anche all’ex coniuge, divorziato della persona deceduta, se sono presenti certi requisiti, previsti dalla Legge sul Divorzio.
In caso di nuove nozze, al coniuge superstite viene revocata la pensione di reversibilità, ma spetta la liquidazione di una doppia annualità. La liquidazione di doppia annullità corrisponde a 26 volte l’importo della pensione percepita alla data del nuovo matrimonio. Per ottenere la doppia annualità, il vedovo o la vedova, che contraggono un nuovo matrimonio, deve presentare domanda all’Inps, allegando il certificato di matrimonio.
Quanto tempo si deve aspettare, prima di risposarsi?
Mentre per gli uomini non vi è vincolo temporale per risposarsi, le donne invece devono rispettare la regola dei 300 giorni. Questa regola dice, che deve passare quasi un anno dal precedente divorzio, annullamento o morte del coniuge, per poter riconvolare a nozze. In questo modo, si scongiurano eventuali gravidanze, arrivate dall’unione precedente. Chi non rispetta la norma, va incontro a una sanzione dai 20 agli 82 euro.
Come vestirsi per le seconde nozze?
Un tempo, il classico abito bianco da sposa era demonizzato e mal visto, per un’occasione come le seconde nozze, in cui la possibilità di essere nubili era scartata per certo.
Oggigiorno vi è più libertà di scelta e ogni sposa può decidere l’abbigliamento che più desidera e che ritiene più adatto. E’ possibile, infatti, risposarsi in bianco e in lungo, in barba alle usanze. Nella maggior parte dei casi comunque, si opta per un abito più sbarazzino, magari un tubino corto in tonalità pastello o un tailleur spezzato, in rosa o celeste.
Cosa dice il galateo per le seconde nozze?
Il galateo impone niente velo, complemento riservato alle nubende. Un must è (e rimane) il bouquet, accessorio per eccellenza della sposa: qui potete osare, dando libero sfogo alla vostra fantasia in fatto di colore e tipi di fiore! Potete optare per le classiche rose, regina di ogni composizione, ma anche dalie, calle e girasoli. In autunno, potete giocare anche con foglie, bacche e frutti, per un bouquet davvero originale e caldo. Un consiglio? L’avete sicuramente già sentito ripetere mille volte, ma una in più non fa mai male: cercate di scegliere sempre fiori di stagione, per contenere il budget e dare una mano al pianeta.