Fate parte di una coppia mista oppure, più semplicemente, desiderate celebrare un matrimonio fuori dagli schemi, ispirato a uno dei vostri Paesi preferiti? Organizzate un matrimonio etnico: ecco come!
Il vostro fidanzato appartiene a un’altra etnia o cultura? Negli ultimi anni, in Italia e non solo, le coppie miste sono aumentate notevolmente. Questo è decisamente segno di una maggiore (volontà di) integrazione, caratteristica tipica dei Millennials. Date un’occhiata anche a questo articolo che, nel caso in cui voi o il vostro compagno non siate italiani, vi può tornare utile: I documenti necessari sposarsi: stranieri in italia.
Quindi, se avete deciso di sposarvi, perché non farlo con una cerimonia etnica? Un matrimonio ispirato alla cultura vostra o del vostro compagno, insomma, come omaggio alle radici della famiglia, o anche solo delle nozze fuori da ogni schema, con accenni, ispirazioni a mondi lontani ed esotici, per stupire i vostri invitati e dar vita a una giornata davvero memorabile. Come fare? Qui di seguito vi proponiamo 3 culture differenti, molto diverse tra loro, eppure ugualmente affascinanti.
Per ognuna, abbiate cura di avvisare e chiedere gentilmente ai vostri invitati di seguire un dress code adeguato, in tema con le nozze, per non ritrovarvi con un matrimonio orientale e degli ospiti vestiti all’occidentale. Per il resto, sarà come fare un viaggio senza muoversi, alla scoperta di altri mondi, magari ancora poco esplorati. Lasciatevi ispirare e… buone nozze!
Il luogo giusto dove celebrare le nozze è sotto una tenda o un gazebo, riccamente addobbato con fiori e ghirlande colorate. Qui viene acceso un fuoco, che sarà protagonista dell’unione dei due sposi. Per lei, l’abito delle nozze è il sari, vestito dalla tradizione millenaria, di solito rosso, di buon auspicio, ma non è raro vederlo anche in verde (porta prosperità) o bianco, ma solo nell’India meridionale. Mentre lui, sopra ai pantaloni di lino, di solito indossa una giacca lunga, riccamente decorata e un copricapo, il classico turbante.
I riti principali per un matrimonio indù sono 3 e sono:
Conclusa la cerimonia, si può procedere con il banchetto. Abbiate cura di scegliere una location con ampi spazi, magari a bordo piscina o con vista mare, come una masseria o un agriturismo. Questa potrà essere decorata con pouf e cuscini sparsi, gazebi velati con stoffe colorate, incensi e candele e tanti fiori colorati. Ecco, non lesinate con i colori: i matrimoni indiani di solito sono caratterizzati da tinte sgargianti.Interessante e divertente sarà comporre il menù. Di solito la cucina indiana punta tutto sulle carni (di agnello, di montone, di pollo e pesce) e sul riso, insaporiti da spezie pregiate, che donano un tocco di gusto in più. Non possono mancare nel menù: la Samosa, un antipasto che consiste in dei piccoli fagottini ripieni verdure o carne speziate; il Chicken Tikka Masala, conosciuto in tutto il mondo come pollo al curry, o il Chicken Tandoori, ovvero il pollo cotto nei forni di argilla. Infine, da provare è il Daulat Ki Chaat, un soufflé a base di latte, panna, zucchero, pistacchi e spezie.
Il matrimonio tipico giapponese si celebra secondo il rito shintoista; per celebrarlo, dovrete recarvi in un tempio shintoista.
Parlando di vestiario, ogni cultura ha le proprie tradizioni anche riguardo l’abito da sposa. Se ne avete l’occasione, la sposa può indossare il shiromuku, il tradizionale abito bianco e come copricapo, lo Tsunokakushi o lo Watabooshi, in seta bianca.
Lo sposo invece, può indossare il kimono da cerimonia, con gli stemmi di famiglia. Se invece volete solo ispirarvi al matrimonio giapponese, potete anche scegliere il tradizionale abito bianco occidentale, impreziosito da una cinta alta con un grande fiocco obi sul retro.
Il rito shintoista prevede diversi passaggi: per prima cosa, bisogna purificarsi con le acque delle fontane poste all’ingresso dei templi. Poi, posizionati davanti al sacerdote, si invocano le divinità per ricevere le benedizioni. Durante la cerimonia, gli sposi devono bere tre sorsi di sakè, da tre tazze di dimensioni diverse, posizionate sull’altare. Tale rituale dovrà poi venire ripetuto anche dai genitori degli sposi, per suggellare l’unione tra le famiglie.
Infine, gli sposi si devono recare presso la divinità, per un’offerta e il ringraziamento finale. Davanti all’altare, con un ramo di pianta sempreverde in mano, gli sposi si devono inchinare due volte, battere due volte le mani e inchinarsi di nuovo. Finito anche questo rituale, inizia il ricevimento.
Per il pranzo o la cena di questo matrimonio etnico, sarebbe bello allestire dei tavolini bassi, dove mangiare seduti alla nipponica maniera, per terra o sulle ginocchia, ma prevedete anche dei tavoli con delle sedie, per gli ospiti più anziani o con problemi fisici.
Come segnaposto, potete costruire dei piccoli cigni secondo la tecnica dell’origami, l’antica arte giapponese di piegare la carta.
Per il menù, la cucina giapponese si basa principalmente su riso e pesce. Se l’idea di mangiare solo sushi non vi alletta, potete provare a proporre il tonkatsu, la cotoletta di maiale impanata e fritta, o lo yakiniku, ovvero la grigliata di carne e verdura. Non dimenticate di rendere il tutto più raffinato, allestendo anche un angolo di degustazione del tè, in tutte le sue declinazioni più ricercate (bancha, sencha o matcha).
Il matrimonio russo si caratterizza per delle tradizioni millenarie… pittoresche. Per quanto riguarda il rito non differisce molto da quello occidentale, anche per gli indumenti. La sposa indossa il caratteristico abito bianco (che lo sposo non deve assolutamente vedere prima) e il bouquet, di solito a base di rose; lo sposo opta per il classico completo.
La cerimonia a un certo punto prevede il gioco del “riscatto della sposa”. In questo gioco, la sposa viene chiusa in casa dalla sua testimone di nozze, in attesa dello sposo. Costui, quando si presenta, deve cominciare a negoziare con la sposa per il suo rilascio, offrendo soldi o vino e dolci.Un altro rituale curioso, che avviene a fine di questo matrimonio etnico, è quello del pane e sale. Una delle due suocere sostiene un vassoio, con sopra del pane e del sale. I due sposi devono staccarne un pezzo e mangiarlo: chi lo stacca più grosso, avrà diritto di comandare in casa.
Durante il ricevimento, ovviamente, non potrà mancare la vodka, protagonista del rito del “Gorko!”. Quando gli ospiti gridano per 3 volte questa parola, che significa “amaro”, gli sposi dovranno baciarsi. Quanto più a lungo si baceranno, tanta più fortuna avrà l’unione. In passato, la sposa passava tra i tavoli, con un vassoio pieno di bicchierini di vodka, da offrire a ciascun ospite: tutti dovevano bere, lasciando un’offerta e poi baciando la sposa. Oggi lo può fare solo lo sposo.
Come favors, potete omaggiare i vostri ospiti con delle piccole matrioske, le tipiche bamboline russe, simbolo di fertilità, famiglia e generosità.
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