Siamo ormai prossimi a San Valentino, la festa degli innamorati; oggi, vogliamo raccontarvi di 4 emozionanti storie d’amore della mitologia greca.
Infatti, in un mare di tragedie, troviamo anche favole senza tempo, metafore dell’eterna lotta tra cuore e cervello, amore e razionalità, che hanno avuto il loro lieto fine.
L’amore è la ragion d’essere di ognuno di noi e poeti e scrittori illustri gli hanno dedicato struggenti versi, fin dalla mitologia. Vediamo le 4 storie d’amore della mitologia greca, più emozionanti, che hanno avuto il loro lieto finale.
Questo mito narra di un re di Cipro, Pigmalione, abile scultore. Egli creò una statua d’avorio della donna ideale, dalla bellezza ineguagliabile. Ogni giorno, lo scultore ritoccava e perfezionava la sua creazione, tanto da caderne follemente innamorato e desiderare di vederla mutare in carne ed ossa, così da poterla finalmente sposare.
Pigmalione pregò la dea Afrodite, supplicandola di realizzare il suo desiderio; la dea, soddisfatta della bellezza e perfezione della statua, lo esaudì e la trasformò in una ragazza viva, in carne e ossa, di nome Galatea.
Pigmalione rimase sbalordito, mentre la sua amata statuina prendeva vita, diventava rosea in viso e gli sorrideva con ammirazione. Nel giro di poco tempo, il loro amore sbocciò, i loro voti nuziali vennero benedetti da Afrodite e la coppia visse felice e contenta.
Tra le storie d’amore della mitologia greca più belle, non possiamo non citare quella di Arianna e Dioniso. Teseo, figlio del sovrano di Atene, era intenzionato ad uccidere il Minotauro confinato in un labirinto, che, ogni anno, richiedeva sacrifici umani.
Teseo chiese allora aiuto ad Arianna, figlia del re di Creta e sorellastra del Minotauro, promettendole in cambio di sposarla. Lei, donna coraggiosa e intelligente, perdutamente innamorata di Teseo, accettò e l’impresa riuscì, grazie al suo famoso stratagemma del “filo di Arianna”, che permise all’eroe di non perdersi nel Labirinto.
Tuttavia, in seguito, Teseo tradì la sua promessa, abbandonando la fanciulla sull’isola di Naxos, lungo il viaggio di ritorno. Qui, Arianna, al culmine del pianto e della disperazione, venne salvata e consolata dall’amore del dio Dioniso, che le portò in dono l’immortalità e un diadema, che Zeus, in segno di consenso alle nozze, tramutò in costellazione, per brillare in eterno nel cielo.
Sulla via del ritorno dall’impresa contro Medusa, Perseo, semi-dio figlio di Zeus, vide la bella Andromeda incatenata ad uno scoglio, preda di un mostro marino.
La giovane era figlia del re d’Etiopia e di Cassiopea, la quale, colpevole di un peccato di vanità contro le dee, aveva causato l’ira di Poseidone.
Il dio, aveva quindi inviato un terribile mostro marino a flagellare l’Etiopia, quale castigo. Al fine di placare l’ira divina, Cassiopea fu costretta ad offrire sua figlia Andromeda in sacrificio all’orribile creatura.
Perseo, non appena la vide, si innamorò di lei e si offrì di liberarla, in cambio della sua mano. L’impresa riuscì: Perseo uccise il mostro e i due si innamorarono.
A quel punto Fineo, fratello del Re che aspirava alla mano della fanciulla, sfidò Perseo, per riprendersi la ragazza.
Questi, allora, rivolse contro i nemici la testa di Medusa, che li trasformò in pietra. Vinto lo scontro, Perseo portò Andromeda, come propria moglie, ad Argo.
Alla sua morte, la dea Atena trasformò Perseo in una costellazione, a cui affianco la sua amata Andromeda e la madre Cassiopea.
Quella di Amore (Eros) e Psiche, è la più romantica di tutte le storie d’amore della mitologia greca.
Psiche era la terza figlia di un Re, la cui bellezza e grazia erano tali, da suscitare l’invidia della dea Afrodite. Per vendicarsi, la dea chiese a suo figlio Eros di farla innamorare dell’uomo più brutto di tutti, ma, una volta giunto al cospetto della splendida fanciulla, Il dio ne fu talmente ammaliato da distrarsi, colpendosi con una delle sue frecce e innamorandosi perdutamente di lei.
Per vivere il loro amore “mortale” di nascosto dalla madre, Eros portò Psiche nel suo palazzo, senza rivelarle la sua identità, con la condizione che lei non vedesse mai il suo volto.
La principessa, però, cedette alla curiosità e sbirciò il volto del suo amato, che, a quel punto, fuggì via.
Allora, Afrodite adirata, impose a Psiche delle difficilissime prove da superare, per punizione, di cui l’ultima, prevedeva la discesa negli inferi. Eros, ancora innamorato, salvò la sua amata e, per non rischiare di perderla ancora, la condusse sull’Olimpo dove, con il consenso di Zeus, divenne una dea.
La leggenda si conclude con il matrimonio della coppia e la nascita della loro bellissima bambina.
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