Curiosità sul Matrimonio

Il rito della velazione: cos’è e cosa significa

Desiderate che la cerimonia religiosa sia ancora più emozionante? Aggiungete alla funzione il rito della velazione. Ecco cos’è e cosa significa.

Tra qualche mese vi sposerete, e state organizzando tutto affinché sia un giorno memorabile e denso di emozioni. A partire dalla cerimonia, desiderate arricchire il vostro giorno più bello, di momenti significativi. Come? Scegliendo le letture più belle, le canzoni più coinvolgenti, il celebrante a cui siete più legati… Ma ancora non vi basta. Volete proprio stupire i vostri invitati.

Ebbene, vi è un rito, consentito anche dalla cerimonia religiosa – di solito quella più impostata e già regolata pedissequamente dal diritto canonico -, che è possibile applicare anche durante le nozze cattoliche.

Di sicuro, questo rito non potrà che aggiungere del pathos alla già emozionante celebrazione del Matrimonio stesso. Si tratta del rito della velazione, che nulla ha a che vedere con l’applicare il velo sul capo della sposa. Ecco come si svolge e tutto quello che dovete sapere.

Rito della velazione: cos’è e cosa significa

Il rito della velazione nella Storia

Questo tradizionale rito ha radici antichissime e profonde: prende il nome da “velatio”, ovvero l’imposizione del velo sugli sposi, che riguardava i primi matrimoni cristiani, millenni fa.

Nella tradizione latina, si usava coprire la sposa con il flammeum, un velo dal color giallo ocra, un gesto che veniva definito “nubere”, ovvero coprire come una nube (da qui, il termine “nubendi”, che oggi definisce coloro che stanno per sposarsi).

Il rito della velazione nel matrimonio cattolico

Oggi questo rituale è ancora praticato nel rito ortodosso, mentre ha forti richiami e similitudini con il rito ebraico: qui gli sposi si collocano sotto un baldacchino, chiamato Huppah, allestito in sinagoga o nella casa dello sposo, dove ricevono la benedizione.

Nel rito cattolico, è possibile inserirlo durante la messa, solo dopo previa autorizzazione del Vescovo, a meno che uno dei due futuri sposi non sia ortodosso.

In cosa consiste il rito della velazione

Dopo lo scambio degli anelli, quindi quando gli sposi sono già a tutti gli effetti marito e moglie, ha luogo questa speciale ulteriore benedizione. I nubendi staranno in ginocchio davanti all’altare e a capo chino, mentre il sacerdote reciterà una toccante preghiera che invocherà la discesa dello Spirito Santo, a protezione della nuova famiglia.

Intanto, i testimoni e i genitori degli sposi terranno, sopra le teste dei nubendi, un telo bianco. Questo telo, definito sponsale, simboleggia la venuta dello Spirito Santo.

Foto di Colette Allen

Come dev’essere il velo?

L’usanza dice che il velo debba essere di colore bianco, realizzato in un tessuto impalpabile e leggero, come tulle o organza. Di forma rettangolare (di solito 1 m x 1.20 m), un tempo veniva ricamato in oro con le iniziali degli sposi e la data del matrimonio. Oggi sono consentiti ornamenti molto sobri, tra cui pizzo e ricami, tono su tono.

I significati del rito della velazione

Il rito della velazione ha principalmente due significati:
per prima cosa, il velo con la sua ombra, simboleggia la discesa dello Spirito Santo sulla coppia a protezione della nuova unione: poi, riportando la memoria alle origini del rito, il velo rappresenta la tenda, casa dei primi cristiani, quindi raffigura la nascita di una nuova famiglia.

Perché inserire il rito della velazione durante la funzione?

Se gli sposi sono credenti, è importante ricevere un’ulteriore benedizione da parte del sacerdote. Ma soprattutto è molto toccante vedere le persone che più si amano – come i testimoni e i genitori – coinvolti più attivamente durante il rito del matrimonio.

Infatti, spesso i testimoni rimangono in disparte a guardare, mentre il prete recita le formule, e vengono chiamati al gesto della firma solo alla fine della messa.
Allo stesso modo, i genitori, i quali sono protagonisti soltanto durante l’ingresso in chiesa dei nubendi, e nemmeno entrambi, ma solo la madre, a braccetto dello sposo, e il padre, a sostegno della sposa.

In questo caso, sarebbe bello che i genitori ‘esclusi’ dalla marcia nuziale – quindi il padre dello sposo e la madre della sposa – sostenessero il velo, durante il rito della velazione, per partecipare attivamente dell’unione dei propri figli.

Foto copertina di Emma Bauso

Francesca Favotto
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Francesca Favotto

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